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  • La “personalità “ alimentare

    Perché crediamo di avere fame

Ognuno di noi ha una personalità alimentare, cioè un comportamento abituale a tavola, un modo ben specifico di pensare al cibo. L’atto del mangiare contiene l’eco del nostro DNA , delle nostre inclinazioni, della famiglia in cui siamo cresciuti e della vita che quotidianamente facciamo. Imparare a conoscerci potrebbe aiutare a identificare strategie per rimettersi in forma. Si parte da lontano. Lo stimolo per la fame e’ custodito in circuiti di neuroni estremamente robusti, forti a tal punto di spingere i nostri antenati a superare la paura di andare a caccia, rischiando la vita. Parliamo di vie celebrali antichissime, cementificate dentro di noi in milioni di anni. Pensate, si muovono alla ricerca di cibo quando la pancia e’ vuota e, quando finalmentevl’appetito si placa, si innesca uno splendido meccanismo di produzione di Dopamina, donando un senso di benessere generale. Insomma testa e pancia sono inscindibili; i sistemi che regolano il loro strettissimo rapporto sono due: uno omeostatico , una pioggia di vastare ormonali che segnalano di ristabilire causando l’appetito; l’altro è un sistema basato sulla “ricompensa” , molto profondo che di innesca nel piacere che ci provoca il cibo; ci si inonda di sostanze prodotte da noi, e magicamente svolgono una duplice azione:eccitante ed analgesico; quindi possiamo affermare con certezza, che ci auto- droghiamo: quando soddisfiamo il piacere del cibo, riusciamo ad alzare la soglia di percezione del dolore, allontaniamo lo stress ed infondiamo serenità a noi stessi.

 

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